“Ciò di cui ha bisogno l’uomo è
la memoria dell’asino, che mai scorda dove mangia”, scriveva Sofocle circa 2500
anni fa. Ed è proprio vero.
Ho riflettuto su questa citazione
pochi giorni fa, quando Zoe, appena tornata a casa dal pascolo estivo, è
entrata diretta in stalla e ha affondato il muso nella mangiatoia dove in
inverno le somministro la granella. C’è anche rimasta un po’ male perché era
vuota….
A volte viene da chiedersi se,
dopo un periodo più o meno lungo di lontananza, un animale ricorderà i luoghi,
le persone o i dettagli con cui ha avuto a che fare. Sicuramente è così per
l’asino. Si dice che questo equino rammenti luoghi e persone a distanza di
decenni, nel bene e nel male. Da anziano si ricorderà di voi se quando era
puledro avete condiviso un pezzo della vostra vita con lui. Vi sarà ancora
riconoscente, se per lui in passato siete stati degli amici fidati, e mai vi
volterà le spalle. Ma, a distanza di anni, non scorderà nemmeno l’uomo malvagio
che lo ha bistrattato, chi lo ha picchiato, chi lo ha sfruttato. E se ne starà
bene all’erta.
Pensate bene a come comportarvi
con un asino: lui se lo ricorderà a lungo. Molto a lungo…
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