Non è ancora certo se l'addomesticamento dell'asino e del
cavallo sia avvenuto più o meno nello stesso periodo, nel tardo Neolitico,
oppure se l'addomesticamento del primo preceda di gran lunga quello del
secondo. Diversi studiosi ritengono probabile che l'asino sia stato tenuto in
cattività dagli antichi Egizi fin dal III millennio a.C. Dall'Egitto esso
venne esportato in Siria - Damasco significa appunto "città degli asini"
-, in Palestina ed Israele, poi arrivò in Europa e da qui in America con
Cristoforo Colombo.
Il mulo, quale prodotto dell'incrocio tra il cavallo e l'asino e
la cui raffigurazione compare sui bassorilievi assiri, sembra che sia stato
prodotto la prima volta nell'Occidente asiatico e precisamente nell'Asia Minore,
in epoca immediatamente successiva all'immigrazione mongola.
La presenza dell’asino nel nostro continente e la sua grande
diffusione in tutta l’area del Mediterraneo, è senza dubbio il segno più
tangibile della storia dell’evoluzione culturale dell’uomo. Questo, infatti,
durante le sue incredibili migrazioni, che dalle sterminate steppe e sconfinati
deserti dell’est lo hanno portato a conquistare l’Europa e il Mediterraneo, ha
sicuramente avuto, come fedele e instancabile alleato, questo piccolo equide.
Le prime raffigurazioni incise sulla roccia che ritraggono l’asino
domestico accanto all’uomo risalgono a cinquemila anni a.C.: sono ben settemila
anni che l’asino lavora al fianco dell’ uomo. (*)
(*) testo tratto dalla tesi di laurea "Caratteristiche gestionali e produttive dell'allevamento onino in Italia e in Francia: risultati di un'indagine", di Dr. Agr. Stefania Savardi. Diritti riservati. Bibliografia su richiesta.
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