lunedì 9 febbraio 2015

Latte d'asina e alimentazione: allergie e intolleranze

Secondo studi europei e americani, l’allergia alle proteine del latte vaccino interessa principalmente l’infanzia, coinvolgendo circa il 3% dei bambini di età inferiore ai 3 anni e rappresentando la più frequente allergia alimentare del lattante. Benché la maggior parte di questi bambini acquisisca la tolleranza entro i 5 anni, il 15% dei pazienti mantiene l’allergia anche nella seconda decade di vita e il 35% di essi presenta reazioni allergiche anche ad altri alimenti. La terapia risolutiva consiste nella totale eliminazione dalla dieta del bambino delle proteine del latte vaccino: il latte e i suoi diretti derivati, tutti quegli alimenti che lo comprendono fra gli ingredienti, oltre ad alcuni farmaci. Quando il bambino viene allattato esclusivamente dalla madre, la cura non presenta sostanziali problemi. Nel caso il latte materno non sia disponibile o sia insufficiente, si rende necessaria la scelta di una formula alternativa ipo-allergenica, nutrizionalmente soddisfacente e, considerata l’età dei pazienti, caratterizzata anche da buona palatabilità.
Al momento non esiste la formula ideale, e non vi è consenso internazionale su quale debba essere la prima scelta nella terapia, ma il latte d’asina, con la sua estrema somiglianza con il latte umano, può essere una valida alternativa.
I bambini non sono però gli unici destinatari del latte d’asina ad uso alimentare: studi condotti con challenge in doppio cieco hanno coinvolto anche gli adulti, al fine di verificare l’ultilizzo di questo latte nella prevenzione di osteoporosi e di malattie cardiovascolari e artriosclerotiche.



Oggi le problematiche alimentari sono molto più diffuse rispetto al passato, ma è fondamentale sapere che tipo di risposta provoca il latte nel nostro organismo e quale parte di questo alimento è dannosa.
Sostenere di "essere allergico al latte" vuol dire tutto e niente: sei allergico veramente o sei intollerante? Sai la differenza? E' un problema di lattosio o di proteine?
Volendo estremamente semplificare l'argomento, possiamo dire che se un bicchiere di latte provoca una corsa in bagno, molto probabilmente si soffre solamente di intolleranza, e altrettanto probabilmente il problema è rappresentato dal lattosio. Il lattosio, il cosiddetto zucchero del latte, è uno elemento composto che per essere digerito necessita dell'intervento della lattasi, enzima che ne permette la separazione nei suoi due componenti semplici. Tutti i cuccioli delle specie mammifere (uomo compreso) sono in grado di digerire il latte, ma non lo sono tutti gli adulti: questo avviene quando il corpo smette di produrre l'enzima lattasi e di conseguenza non è più in grado di scindere il lattosio. Questo è il motivo per cui spesso chi è intollerante al lattosio è in grado di mangiare senza problemi yogurt e formaggi stagionati, nei quali il lattosio è già stato separato dalle reazioni di fermentazione e stagionatura.

 
Chi invece soffre di vera e propria allergia al latte, spesso deve fare una corsa all'ospedale. L'allergia provoca nell'organismo sensibile l'intervento delle immunoglobuline, e si manifesta con reazioni differenti in funzione della gravità dell'allergia e della risposta immunitaria. Si va dai rush cutanei alle vere e proprie crisi respiratorie, passando per un'infinità di altri sintoi, e nei casi più gravi si arriva anche alla morte.
Studi del CNR hanno rivelato che la particella che più probabilmente causa allergia è la caseina. Ecco perchè il latte d'asina, poverissimo di questa proteina, sembra essere un'ottima alternativa per chi è allergico al latte bovino, mentre non è assolutamente indicato per gli intolleranti al lattosio, perchè ne è ricchissimo, molto più del latte di vacca! Quindi attenzione: il latte d'asina può essere molto utile in varie occasioni, ma non è la panacea di tutti i mali.



Per saperne di più consulta la pagina dedicata al latte d'asina sul sito www.asinodellago.it. Ma mi raccomando, prima di procedere all'utilizzo del latte d'asina consulta un medico, soprattutto se si tratta di bambini. Questo articolo ha uno scopo puramente informativo e non si intende in nessun caso sostitutivo del parere di un medico!!!

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