giovedì 19 gennaio 2012

L’asin bigio davanti a San Guido

L’asino è una bestiolina assai golosa. E’ vero che è un animale parco, che si accontenta del fieno meno ricercato, ma è anche vero che lo fa solo se non trova nulla di meglio. Un asino per così dire, casalingo, abituato alle quotidiane premure del suo proprietario, imparerà presto a schivare il fieno che non ama molto, convincendo il preoccupato padrone a ricercare fra le ballette quelle a lui più gradite. In un prato tralascerà le erbe meno buone a favore di quelle più apprezzate. E per quanto riguarda i rovi… beh, meglio se c’è dell’altro! Ad esempio, della saporita corteccia da rosicchiare direttamente dai tronchi. E’ ovvio che non si sta parlando di erbe tossiche, qui si parla di pura e semplice golosità, accompagnata da un’abbondante dose di furbizia! Ma quando trova qualcosa di suo gusto, non c’è verso di distrarlo.
Mangiare è un’attività che richiede concentrazione e attenzione ai dettagli: mica una cosa da niente!

…Ma un asin bigio, rosicchiando un cardo
Rosso e turchino, non si scomodò:
Tutto quel chiasso ei non degnò d'un guardo
E a brucar serio e lento seguitò.


(Davanti a San Guido – G. Carducci)


mercoledì 18 gennaio 2012

La chimica di un liquido prezioso: il latte d'asina

Il latte di asina, come quello delle altre specie, è il prodotto della mungitura regolare, completa e ininterrotta di animali in corretto stato di salute e nutrizione.
Il latte di questa specie è però qualitativamente molto diverso da quello bovino.
La media del contenuto in grasso del latte d'asina è simile a quello di cavalla, e molto più basso di quello delle altre specie. Ma anche la tipologia dei grassi contenuti è particolare: il livello di acidi grassi saturi è molto basso, mentre il rapporto tra il contenuto dei grassi ω3 e ω6 è superiore a quello dei ruminanti.
Il contenuto di proteine è notevolmente inferiore rispetto al latte di vacca. Questa frazione è caratterizzata dalla presenza delle caseine α, β e γ, mentre non si evidenzia la presenza di k-caseina. Questa minuscola differenza ha però una ripercussione notevole sulle possibilità di lavorazione: l’assenza di k-caseina impedisce al latte di cagliare, e quindi la sua trasformazione in formaggio.
Il tenore in lattosio è elevato, e conferisce al latte una buona appetibilità.
Un’altra importante differenza fra il latte di asina e quello di vacca è rappresentato dalla concentrazione di lisozima, circa mille volte superiore nel primo rispetto al secondo. Questo enzima è un potente antibatterico naturale, utile nella cura degli stati infiammatori dell’epidermide e del cuoio capelluto.
Anche la componente vitaminica ha importanti utilizzi dermocosmetici: il latte d’asina è ricco di vitamine A, B1, B2, C, D e E. La vitamina A influenza il rinnovamento delle membrane cellulari riducendo gli effetti dell’invecchiamento cutaneo; la vitamina B entra in gioco nella cura delle lesioni della pelle; le vitamine C ed E hanno interessanti proprietà antiossidanti.
A differenza della mammella bovina o ovi-caprina, quella dell’asina non ha la cisterna, una specie di sacca nel quale si accumula il latte: è il puledro, con i suoi continui atti di suzione, a stimolare la produzione del latte. L’assenza di cisterna e la condivisione del latte con il redo, che non viene alimentato con prodotti sostitutivi come avviene nel caso del vitello, fanno sì che le quantità prodotte siano estremamente limitate!



martedì 17 gennaio 2012

Cleopatra, Poppea e i bagni nel latte d'asina

Vi sarà capitato di vedere, in qualche film storico, che le donne più ricche usavano fare bagni in vasche piene di candido latte. Ebbene, si trattava non di comune latte bovino, ma di prezioso latte di asina. Fin dall’antichità era considerato un elisir di bellezza, un momento di piacevole cura del corpo destinato esclusivamente ai ceti più alti della società, che permetteva di avere una pelle chiara, morbida e vellutata.
La donna più famosa ad utilizzare questo cosmetico “VIP” fu Cleopatra, regina dell’antico Egitto. Si narra che, per assicurarsi un’immersione quotidiana in questo prezioso liquido, Cleopatra avesse una scuderia con oltre settecento asine: un vero esercito!!!
Ma non solo lei. Un’altra nota utilizzatrice del latte d’asina fu Poppea, moglie di Nerone, che addirittura viaggiava con mandrie di asine al seguito pur di non privarsi del suo bagno di fascino nemmeno in viaggio. E poi ancora Paolina, sorella di Napoleone, e tante altre donne meno celebri.
Ai tempi, ovviamente, non si poteva fare affidamento su studi e ricerche che spiegassero le proprietà del latte d’asina, ci si affidava semplicemente all’esperienza: giorno dopo giorno si osservavano direttamente i miglioramenti che i bagni di latte apportavano alla propria pelle. Oggi, invece, all’evidenza quotidiana associamo anche i riscontri scientifici.



La regina Cleopatra. Busto marmoreo, 40/30 a.C., Altes Museum, Berlino.


Oggi fare il bagno nel latte d'asina sarebbe economicamente impossibile, e renderebbe davvero difficile gestire gli animali con naturalità, regalandogli benessere quotidiano, lavorando e collaborando con loro senza sfruttarli, perchè diventerebbe un'attività quasi industriale.
Meglio concentrarsi su cosmetici naturali: le carratteristiche del latte d'asina potenziate e concentrate! Cercali su www.asinodellago.it al link La linea cosmetica.
 

mercoledì 11 gennaio 2012

On-line il nuovo sito!!!

Finalmente on-line il nuovo sito dell’Azienda Agricola L’Asino del Lago: troverete informazioni sull’azienda, sui nostri prodotti, sui nostri animali e sulle nostre coltivazioni. E tante fotografie per vedere cosa facciamo!




venerdì 23 dicembre 2011

Buone feste

L’Azienda Agricola L’Asino del Lago vi augura un sereno Natale e un 2012 ricco di soddisfazioni e felicità.