Nella nostra azienda il ruolo da padroni la fanno sicuramente gli asinelli, ma degne comprimarie sono le piante officinali.
In questo periodo invernale i campi sono a riposo, nell'attesa che la primavera porti con se il risveglio della natura. Ne approfitto allora per presentarvi le nostre colture speciali!
Le piante officinali sono un eterogenero gruppo di vegetali che vengono, in qualche modo, utilizzate dall'uomo. Comprendono tre sottogruppi: le piante medicinali, le aromatiche e quelle denominate "da profumo", e ogni specie può appartenere contemporaneamente a più gruppi. L'esempio classico è la lavanda angustifolia, utilizzata per le proprietà digestive e rilassanti, per quelle aromatizzanti e per l'olio essenziale profumato.
Affinchè le piante esprimano al meglio le loro potenzialità, devono essere coltivate nei luoghi più indicati per ciascuna di esse: terreno, clima, altitudine, esposizione e molti altri fattori, oltre alle caratteristiche genetiche delle erbe stesse, influenzano notevolmente lo sviluppo dei principi attivi.
La raccolta deve essere effettuata nel momento della stagione e della giornata in cui è massimo lo sviluppo dei principi attivi, che viene comunemente denominato periodo balsamico. Inoltre, solo alcune parti della pianta devono essere raccolte, quelle in cui è massimo l'accumulo delle essenze e degli aromi: così, mentre della lavanda si raccolgono i fiori, della menta si utilizzano le foglie, dell'echinacea le radici, della rosa canina le bacche, ecc. L'organo della pianta con queste caratteristiche viene chiamato, in gergo tecnico "droga": un termine che fa subito pensare a qualcosa di negativo, ma che in questo caso indica esclusivamente la parte della pianta più interessante a livello di principi attivi.
Infine, per completare al meglio la filiera produttiva, l'essicazione deve essere svolta in modo accurato: negli anni abbiamo messo a punto un metodo di essiccazione che preserva al meglio tutte le nostre piante.
Ma come può un occhio non esperto capire se un prodotto è valido? Per prima cosa bisogna controllare l'etichetta: la stragrande maggioranza delle erbe officinali in commercio in Italia proviene dall'estero, in particolare dall'estremo Oriente, dall'America Latina e dall'Europa dell'Est, e si tratta perlopiù di specie provenienti da raccolta spontanea. In questi paesi, tuttavia, le norme in vigore riguardante la raccolta sono meno severe che in Italia, e il rischio che il prodotto sia poco pregiato è altissimo. Quindi innanzitutto preferite le aziende che coltivano in Italia. E per scegliere fra i prodotti di queste ultime,guardate il colore, e se possibile annusatene l'odore: se in un preparato per tisana o per cucina non si riconoscono più foglie e fiori, se il colore non è lo stesso della pianta fresca (naturalmente meno lucido a causa della diminuzione dell'acqua nel prodotto secco, ma comunque la tonalità deve essere la stessa: guarda la malva qua sotto, la prima immagine ritrae i fiori freschi appena raccolti, la seconda quelli essiccati prima che siano confezionati), se insomma vi sembra tutto un po' poco invitante... beh, molto spesso è davvero così, perchè probabilmente qualcosa nella filiera non è stato fatto in modo ottimale, quindi lasciate perdere e rivolgetevi altrove!
Se il mondo delle piante officinali vi interessa, consultate il nostro sito www.asinodellago.it e in particolare le pagine de La linea officinale: troverete tantissimi prodotti per tutti i gusti!
E tu sei un consumatore di tisane o di aromi in cucina? Raccontami la tua esperienza nei commenti o sulla nostra pagina FaceBook!
Alla prossima!