Vi sarà capitato di vedere, in qualche film storico, che le donne più ricche usavano fare bagni in vasche piene di candido latte. Ebbene, si trattava non di comune latte bovino, ma di prezioso latte di asina. Fin dall’antichità era considerato un elisir di bellezza, un momento di piacevole cura del corpo destinato esclusivamente ai ceti più alti della società, che permetteva di avere una pelle chiara, morbida e vellutata.
La donna più famosa ad utilizzare questo cosmetico “VIP” fu Cleopatra, regina dell’antico Egitto. Si narra che, per assicurarsi un’immersione quotidiana in questo prezioso liquido, Cleopatra avesse una scuderia con oltre settecento asine: un vero esercito!!!
Ma non solo lei. Un’altra nota utilizzatrice del latte d’asina fu Poppea, moglie di Nerone, che addirittura viaggiava con mandrie di asine al seguito pur di non privarsi del suo bagno di fascino nemmeno in viaggio. E poi ancora Paolina, sorella di Napoleone, e tante altre donne meno celebri.
Ai tempi, ovviamente, non si poteva fare affidamento su studi e ricerche che spiegassero le proprietà del latte d’asina, ci si affidava semplicemente all’esperienza: giorno dopo giorno si osservavano direttamente i miglioramenti che i bagni di latte apportavano alla propria pelle. Oggi, invece, all’evidenza quotidiana associamo anche i riscontri scientifici.
La regina Cleopatra. Busto marmoreo, 40/30 a.C., Altes Museum, Berlino.
Oggi fare il bagno nel latte d'asina sarebbe economicamente impossibile, e
renderebbe davvero difficile gestire gli animali con naturalità,
regalandogli benessere quotidiano, lavorando e collaborando con loro
senza sfruttarli, perchè diventerebbe un'attività quasi industriale.