L’Azienda Agricola L’Asino del Lago vi augura un sereno Natale e un 2012 ricco di soddisfazioni e felicità.
Asini... campi coltivati... e tanta tanta passione! Diario di fattoria dalle colline del lago d'Iseo.
venerdì 23 dicembre 2011
lunedì 21 novembre 2011
I lavori invernali: il kiwi
In un’azienda agricola, la primavera e l’estate sono certamente le stagioni in cui c’è più da fare: le piante fioriscono e poi fruttificano, l’orto deve essere seminato e per poi raccogliere ogni giorno verdura fresca, nascono i cuccioli degli animali, bisogna provvedere a comprare i nuovi pulcini per rimpinguare il pollaio, avendo cura di favorire l’inserimento dei nuovi fra i vecchi… Insomma, non c’è un attimo da perdere!
Ma l’autunno e l’inverno, sebbene meno frenetici, non sono del tutto sonnolenti. Ci sono frutta e verdura a maturazione tardiva ancora da raccogliere, le piante da potare, e i lavori da fare per predisporre l’azienda per la bella stagione.
Un tipico frutto invernale è il kiwi. Frutto della pianta di actinidia (Actinidia chinensis), è molto ricco di vitamina C, con polpa verde, soda e leggermente acidula. Tutti lo conosciamo per il suo aspetto peloso, ma stanno prendendo lentamente piede anche le varietà a buccia liscia e polpa dorata.
Nel nord Italia la raccolta avviene solitamente verso novembre, prima della completa maturazione dei frutti per evitare che subiscano le prime gelate. I kiwi devono essere raccolti privati del picciolo, per evitare che questo provochi ferite negli altri frutti durante la conservazione, e devono essere mantenuti in luogo fresco e asciutto. Per farli maturare basta porli vicino a delle mele: l’etilene sprigionato naturalmente dalle mele provoca la maturazione anche degli altri frutti. Questo permette anche la conservazione domestica dei frutti, regolando la maturazione scalare secondo le nostre esigenze.
Sebbene l’origine della piante sia cinese, la patria adottiva di questa specie è la Nuova Zelanda, dove furono selezionate alcune varietà. Alla Nuova Zelanda si deve anche il nome del frutto, appunto dal nome dell’uccello simbolo di questo Stato. Al giorno d’oggi, però, è l’Italia ad essere il maggiore produttore di kiwi a livello mondiale.
sabato 29 ottobre 2011
Gourmand... gourmet!
Stasera condivido semplicemente delle fotografie... tre immagini scattate nel giro di un paio di minuti che però rendono l'idea della golosità dei nostri amici asini.
Estate 2011, pascolo estivo. Tre asini si avvicinano curiosi alla porta di una piccola costruzione. Loro lo sanno che da lì esce sempre qualcosa di buono... che sia una mela, una carota o un pezzo di pane secco.
Ma... cosa ci sarà lì dietro???
E ne arrivano altri due...
Forza... dai!!!! Sbrigati...
Oh... finalmente!!!
Cosa non si fa per un pezzo di pane!!!
Etichette:
abitudini,
animali,
caratteristiche,
tutto
martedì 25 ottobre 2011
L'origine dell'asino domestico (seconda parte)
Non è ancora certo se l'addomesticamento dell'asino e del
cavallo sia avvenuto più o meno nello stesso periodo, nel tardo Neolitico,
oppure se l'addomesticamento del primo preceda di gran lunga quello del
secondo. Diversi studiosi ritengono probabile che l'asino sia stato tenuto in
cattività dagli antichi Egizi fin dal III millennio a.C. Dall'Egitto esso
venne esportato in Siria - Damasco significa appunto "città degli asini"
-, in Palestina ed Israele, poi arrivò in Europa e da qui in America con
Cristoforo Colombo.
Il mulo, quale prodotto dell'incrocio tra il cavallo e l'asino e
la cui raffigurazione compare sui bassorilievi assiri, sembra che sia stato
prodotto la prima volta nell'Occidente asiatico e precisamente nell'Asia Minore,
in epoca immediatamente successiva all'immigrazione mongola.
La presenza dell’asino nel nostro continente e la sua grande
diffusione in tutta l’area del Mediterraneo, è senza dubbio il segno più
tangibile della storia dell’evoluzione culturale dell’uomo. Questo, infatti,
durante le sue incredibili migrazioni, che dalle sterminate steppe e sconfinati
deserti dell’est lo hanno portato a conquistare l’Europa e il Mediterraneo, ha
sicuramente avuto, come fedele e instancabile alleato, questo piccolo equide.
Le prime raffigurazioni incise sulla roccia che ritraggono l’asino
domestico accanto all’uomo risalgono a cinquemila anni a.C.: sono ben settemila
anni che l’asino lavora al fianco dell’ uomo. (*)
(*) testo tratto dalla tesi di laurea "Caratteristiche gestionali e produttive dell'allevamento onino in Italia e in Francia: risultati di un'indagine", di Dr. Agr. Stefania Savardi. Diritti riservati. Bibliografia su richiesta.
Etichette:
animali,
letteratura,
origini,
storia,
tutto
lunedì 24 ottobre 2011
L’origine dell’asino domestico (prima parte)
Circa seimila anni fa, nel Neolitico, quando in Oriente
nascevano le prime grandi Civiltà, l'uomo cominciò ad apprezzare l'utilità di
alcuni animali nella vita pratica e a tentarne l'addomesticamento.
Nelle pianure dell’Asia Centrale gli Sciiti elessero il cavallo
come loro mezzo di trasporto e lavoro, mentre in Mesopotamia i Sumeri
addomesticarono l’emione. In Africa, nei territori nord-orientali, l’animale
scelto per aiutare l’uomo nella sua vita quotidiana fu l'asino delle steppe di
Nubia, l'Equus asinus africanus, che gli
arabi chiamavano Hamar el Wadi.
Gli asini selvatici africani (Equus
africanus) si possono dividere in tre sottospecie: la prima, rappresentata
dal cosiddetto asino selvatico algerino ed estintasi probabilmente in epoca
romana, viveva nell'area che copre i monti dell'Atlante fino a tutta la costa mediterranea
algerina; la seconda, rappresentata dal cosiddetto asino selvatico nubiano, estintosi
in natura intorno agli anni '30 ma ancora presente con diversi esemplari nei giardini
zoologici, viveva nella regione che va dalle zone semi deserte della Nubia fino
alle coste del Mar Rosso; l'ultima, rappresentata dal cosiddetto asino
selvatico somalo, vive ancora nella Somalia del nord. Dal ceppo nubiano si
distaccò l’attuale asino domestico. (*)
Emione (Equus hemionus)
(*) testo tratto dalla tesi di laurea "Caratteristiche gestionali e produttive dell'allevamento onino in Italia e in Francia: risultati di un'indagine", di Dr. Agr. S.Savardi. Diritti riservati. Bibliografia su richiesta.
Etichette:
animali,
letteratura,
origini,
storia,
tutto
sabato 22 ottobre 2011
La pazienza dell’asino e la pazienza con l’asino
A volte anche i cuccioli, pur non avendo subito alcun
trauma, sono diffidenti verso l'uomo. Mi è capitato questa estate, con una
cucciolotta di soli due mesi, un’asinella tanto bella quanto… selvatica! Come
raccontavo nei vecchi post, Zoe e Pepe hanno trascorso la bella stagione al
pascolo, insieme ad altri asini. Fra di loro c’era anche una femmina che aveva
partorito da poche settimane, con Nerina, la sua puledrina, che non aveva subito
traumi di alcun genere, ma fin dall’inizio si è dimostrata non troppo
socievole. Giocava allegramente con gli altri animali, ma quando qualche
persona cercava di avvicinarla, lei si defilava frettolosamente.
Ci sono stati mesi di tentativi di avvicinamento spesso
stroncati sul nascere, golosità offerte che lei snobbava sdegnosamente, e anche
qualche calcio (suo!) schivato al volo (da noi!) quando si svegliava più
solitaria del solito… non serviva nemmeno che la sua mamma e tutti gli altri
asini fossero uno più coccolone dell’altro: lei non ne voleva proprio sapere!
Eppure ci vedeva ogni giorno…
C’è voluta tanta pazienza, giorno dopo giorno, per vincere
la sua resistenza, ma alla fine abbiamo meritato una chance: finalmente si è
lasciata accarezzare, e dopo un po’ ha anche iniziato a prendere i bocconi di
pane secco dalle nostre mani!
Non so se Nerina diventerà un’asina sempre più socievole,
anche lei è tornata a casa dal suo proprietario e non credo che la rivedremo
fino alla prossima estate, ma mi auguro che nei prossimi mesi impari a fidarsi
degli uomini.
venerdì 21 ottobre 2011
Il calabrone che non poteva volare
Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aereonautica, il calabrone non può volare a causa
della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma
il calabrone non lo sa. E perciò continua a volare.
- Igor Ivanovich Sikorsky -
- Igor Ivanovich Sikorsky -
Etichette:
animali,
citazioni,
letteratura,
tutto
giovedì 20 ottobre 2011
Una memoria da asino
“Ciò di cui ha bisogno l’uomo è
la memoria dell’asino, che mai scorda dove mangia”, scriveva Sofocle circa 2500
anni fa. Ed è proprio vero.
Ho riflettuto su questa citazione
pochi giorni fa, quando Zoe, appena tornata a casa dal pascolo estivo, è
entrata diretta in stalla e ha affondato il muso nella mangiatoia dove in
inverno le somministro la granella. C’è anche rimasta un po’ male perché era
vuota….
A volte viene da chiedersi se,
dopo un periodo più o meno lungo di lontananza, un animale ricorderà i luoghi,
le persone o i dettagli con cui ha avuto a che fare. Sicuramente è così per
l’asino. Si dice che questo equino rammenti luoghi e persone a distanza di
decenni, nel bene e nel male. Da anziano si ricorderà di voi se quando era
puledro avete condiviso un pezzo della vostra vita con lui. Vi sarà ancora
riconoscente, se per lui in passato siete stati degli amici fidati, e mai vi
volterà le spalle. Ma, a distanza di anni, non scorderà nemmeno l’uomo malvagio
che lo ha bistrattato, chi lo ha picchiato, chi lo ha sfruttato. E se ne starà
bene all’erta.
Pensate bene a come comportarvi
con un asino: lui se lo ricorderà a lungo. Molto a lungo…
Etichette:
abitudini,
asini,
caratteristiche,
tutto
mercoledì 19 ottobre 2011
L'alpeggio
Una volta c’era l’alpeggio. E,
qualche settimana prima, il maggengo. Con l’arrivo della bella stagione, il bestiame
veniva portato in montagna: si fermava per qualche tempo a mezza montagna, il
maggengo appunto, per poi salire in quota, dove avrebbe trascorso i mesi più
caldi brucando l’erba dei pascoli alpini.
Portare gli animali in malga, al
giorno d’oggi, è cosa sempre più rara. Ma qualche mese di puro pascolo è ancora
una boccata d’aria fresca. Così, anche quest’anno, ai primi di maggio i nostri
asini hanno traslocato. Hanno incontrato nuovi amici orecchie-lunghe, hanno
familiarizzato, giocato, stabilito nuove gerarchie…. e i puledri hanno imparato
che non si può sempre fare tutto ciò che si vuole, perché la mamma concede, gli
altri asini un po’ meno. Insomma, una bella estate in compagnia.
La stagione quest’anno è stata
lunga, settembre e i primi giorni di ottobre ci hanno regalato giornate ancora
calde, ma ormai l’autunno è arrivato, portando con sé i primi freddi. E, come
in una moderna transumanza, anche gli asinelli sono tornati nelle loro
rispettive scuderie.
Arrivederci amici, ci si rivede
la prossima estate!
Rieccoci...
Questo blog ha subito un lungo
periodo di sosta. Succede, a volte…
Ma ora torniamo a scrivere con una certa frequenza. A risentirci!
Ma ora torniamo a scrivere con una certa frequenza. A risentirci!
lunedì 7 marzo 2011
Cosa fare prima di portare a casa un asinello: il codice aziendale
Oggi parleremo dei documenti che è necessario predisporre per poter iniziare ad allevare degli asini.
Innanzitutto, la prima cosa da fare se si decide di portare a casa un amico dalle orecchie lunghe, è recarsi al distretto veterinario della ASL competente per la propria zona e richiedere l'assegnazione di un codice di identificazione aziendale, detto in gergo anche codice di allevamento o codice stalla. Questo codice è composto da sei cifre, intervallate dalla sigla della provincia in cui terrete gli animali. Alla ASL vi chiederanno di compilare delle carte, in cui fornirete le vostre generalità, dichiarerete che genere di animali intendete allevare (nel nostro caso equini), la spece (asini), il numero, la tipologia di allevamento che intendete praticare (amatoriale, custodia di animali di altrui proprietà, ecc.) e il luogo fisico dove lo farete. E' importante ricordare che il codice di allevamento DEVE ESSERE RICHIESTO anche per chi decide di tenere un asinello solamente per la propria compagnia. Infatti dovete tenere ben presente che non stiamo parlando di un cane o di un gatto, ma di un animale che viene considerato a tutti gli effetti una specie da allevamento, al pari di bovini, ovi-caprini o suini, anche se noi lo tratteremo come un amico peloso!
Consolatevi pensando che, se deciderete di prendere una pecorella per far compagnia al vostro asino, la procedura sarà più veloce: basterà richiedere un sottocodice per ovini!
Una volta che avrete il vostro codice di allevamento, sarete burocraticamente pronti per accogliere il vostro nuovo amico!
giovedì 17 febbraio 2011
Una Cavalla disse a un Somarello...
Questa sera vorrei condividere una poesia di Trilussa, poeta vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, famoso per le sue numerose composizioni in dialetto romanesco che hanno gli animali come protagonisti.
Quando mi sono laureata, con una tesi sull'allevamento dell'asino, prima di congedarmi dopo la discussione e le domande di rito, il presidente di commissione (personaggio noto in facoltà per il suo carattere molto imprevedibile, che poteva passare con nonchalance da lunghe ore di chiacchierate sulla storia del mais al torchiarti all'esame chiedendoti cose impossibili) ha fermato tutto. Attimo di panico fra i suoi colleghi di commissione, studenti, laureandi e parenti. E lui, ricordando la sua infanzia e sconvolgendo tutti, si è messo a declamare una poesia di Trilussa...
L'incrocio
Una Cavalla disse a un Somarello:
No, co' te nun ce sto: vattene via.
Io vojo un maschio de la razza mia,
nobbile, arzillo, fumantino e bello.
Pur'io - rispose er Ciuccio - vojo bene
a una certa Somara montagnola
ch'ammalappena dice una parola
me sento bolle er sangue ne le vene.
Ma qui se tratta che a l'allevatore,
che bontà sua cià fatto trovà assieme,
je serveno li muli e nun je preme
se li famo per forza o per amore.
De dietro a l'ideale e ar sentimento
lo sai che c'è? L'industria mulattiera.
Dunque, damoje sotto e bona sera,
chiudemo un occhio e famolo contento.
Etichette:
animali,
asini,
citazioni,
letteratura,
tutto
mercoledì 16 febbraio 2011
Ancora pioggia...
Seconda giornata di pioggia...
Solitamente gli asini sono animali che non amano particolarmente la pioggia: ho visto asini correre verso la stalla senza spiegarmi il motivo, per poi ritrovarmi nel mezzo di un temporale improvviso dopo una decina di minuti... ne ho visti altri ripararsi sotto le piante del bosco per sfuggire all'acquazzone... i miei invece no. I miei asini adorano la pioggia. Stanno per ore e ore sotto l'acqua battente, che sia una pioggerella fine o un temporale violento, nonostante abbiano sia una tettoia che una stalla accogliente ove ripararsi.... e invece no, loro devono inzupparsi dalla punta delle orecchie fino all'ultimo pelo delle zampe. Asini!!!
Certo, arrampicarsi per i campi (ripidi!) sotto la pioggia due o tre volte al giorno, per andare a somministrare la razione di fieno e granella, aggiungere acqua fresca e pulire il paddock e la stalla, può essere pesante... ma come si sa, con gli animali non ci sono pioggia o neve o freddo che tengano, non ci sono giorni di festa o di malattia: loro reclamano le loro attenzioni 365 giorni all'anno, più volte al giorno, e non sentono ragioni! E' vero, è impegnativo... ma è così bello avere a che fare con loro...
martedì 15 febbraio 2011
Voglia di primavera...
Dopo qualche settimana di bel tempo, gli ultimi giorni sono stati uggiosi... oggi l'umidità si è trasformata in pioggia, quella pioggerella fine fine e continua che fa tanto "novembre". Le temperature non sono più così fredde, e in mezzo alla terra nuda inizia a spuntare qualche temeraria piccola primula.
Le previsioni annunciano un paio di giorni di pioggia e temperature in discesa... però fortunatamente il 15 febbraio, giorno di S. Faustino, non è stato "mercante di neve" come invece dicono i proverbi.
Primavera primavera... ho voglia di primavera!!!
giovedì 3 febbraio 2011
I miei asinelli...
L'anima de L'Asino del Lago sono, ovviamente, i miei pelosoni..
Zoe, femmina meticcia di età incerta (i documenti dicono 10 anni... ma l'età registrata è solo quella più o meno presunta.... forse è anche qualche anno più giovane!), è una meticcia di media taglia. Baia, ventre di biscia, con quei simpaticissimi ciuffi di pelo che spuntano dalle orecchie! E' l'incarnazione dell'asino per antonomasia: il suo motto è "Faccio quello che decido io e se non ho voglia di fare qualcosa non sognarti di farmi cambiare idea!".... Testarda, ma attenta e affidabile, di lei ti puoi fidare al 1000 per cento.
E poi c'è Pepe, il suo puledro nato lo scorso maggio, grigio con le orecchie focate (deve avere preso tutto dal papà!), che cresce a vista d'occhio. Pepe è un asino da corsa: lui corre... corre... corre sempre a perdifiato! Nessuno deve avergli ancora spiegato che gli asini sono animali lenti... Lui ha tutta l'energia dell'essere giovincello, ma ogni tanto si fa pensieroso, con lo sguardo perso nel nulla, riflette... e così è stato ribattezzato "il filosofo"!
Fino a qualche mese fa c'era anche Cacao con noi... un bellissimo puledrone nato nel 2009 da Zoe... fisicamente è la sua fotocopia! Però coccolone, tanto coccolone!!! Ora Cacao ha traslocato in Val Camonica, e si gode una nuova amorevole famiglia in compagnia di un'amichetta altrettanto pelosa! Però resterà sempre il mio primo, bellissimo pelosone!!!
Etichette:
animali,
asini,
presentazioni,
tutto
venerdì 28 gennaio 2011
Chi sono
Chi c’è dietro questo blog?
Eccomi, mi presento. 29 anni, sono nata e cresciuta in un piccolo paesino sul lago d’Iseo. Dopo il liceo scientifico, ho studiato alla facoltà di Agraria di Milano, laurea triennale in Valorizzazione e Tutela della Montagna e specialistica in Scienze Agrarie. Ho fatto varie esperienze lavorative nell’ambito zootecnico e agricolo, ma sempre allevamenti e coltivazioni cosiddette minori: asini, capre, piante officinali, ecc. ecc. Ho lavorato in un Parco Regionale facendo educazione ambientale alle scolaresche e in fattorie didattiche. E ho lavorato, e continuo a farlo, come agronomo, collaborando con enti pubblici e studi privati, passando dal camice bianco del laboratorio chimico agli scarponi del lavoro in campo e al tailleur dei corsi didattici. E infine, come tutti i precari della mia generazione, fra un impiego e l’altro ho passato gli ultimi 10 anni della mia vita riempiendo le mie estati e i miei weekend con il vecchio lavoro che facevo anche da studentessa: coni e coppette in una gelateria.
Insomma, come si dice… di tutto di più!
Il mio obiettivo, però, è sempre stato quello di creare qualcosa di “mio” nell’ambito dell’allevamento: ci sono andata vicino un paio di volte, per poi vedere i miei castelli crollare miseramente a un passo dalla realizzazione, ma finalmente eccomi qua! Con tanto entusiasmo e un po’ di timore per quello che mi aspetta. Ma finalmente pronta per partire!!!
I miei interessi? Oltre a una passione smodata per quei fantastici equini che sono gli asini, mi piace cucinare e scrivere. Ma di tutto questo, racconterò successivamente…
Pronti... ai posti... VIA!!!
Eccoci qua.
Dopo anni di sogni, speranze e progetti, finalmente nasce la mia azienda agricola. L’Asino del Lago è il mio progetto professionale, un’insieme di sogni... fatti ad agricoltura!
Ieri ho dato il via a tutte le pratiche per poter aprire questa azienda agricola, ora serviranno alcuni giorni perchè la burocrazia faccia il suo corso.
Ho creato questo blog per tenere un diario della vita di fattoria, per raccontare successi e problemi di questa nuova, lunga e fantastica avventura! Giorno dopo giorno, novità dopo novità.
Iscriviti a:
Post (Atom)